
Veglia e Festa di San Pio
VEGLIA
Lunedì 22 settembre
chiesa all’aperto di San Pio da Pietrelcina
Ti invio il programma della veglia del 22,nel caso possa esserti utile:
ore 18,00 Liturgia di Accoglienza
presiede fr. Francesco Langi OFM Cap.,
guardiano del Convento di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo;
ore 19,00 Celebrazione dei Vespri
presiede fr. Francesco Dileo OFM Cap.,
rettore del Santuario di San Pio da Pietrelcina in San Giovanni Rotondo;
ore 20,00 Adorazione Eucaristica Vocazionale
presiede fr. Maurizio Placentino OFM Cap.,
responsabile provinciale della pastorale giovanile-vocazionale della Provincia religiosa di
Sant’Angelo e Padre Pio;
ore 21,00 Santo Rosario
presiede fr. Raffaele Della Torre OFM Cap.,
consigliere generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini;
ore 22,30 Liturgia penitenziale
presiede mons. Michele Castoro,
arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo.
V
Lago di Varano e dintorni
Il lago di Varano con i sui dintorni offre ai visitatori numerosi spunti di visita, sia per il suo incredibile paesaggio naturale, sia per gli importanti siti archeologici che si ritrovano intorno.
Tra questi l’antica città di Devia, la chiesa romanica di santa Maria di Monte d'Elio e la grotta di San Michele in Cagnano Varano meritano certamente una visita.
Non mancheranno gli avvistamenti di numerosissime specie di uccelli acquatici che ogni anno
visitano le calme acque del lago.
Durata: giornata intera
Interesse: storico, naturalistico, religioso.
Periodo: tutto l’anno
Cosa comprende: servizio guida, trasporto, pranzo in ristorante sul lago, ingresso musei.
Fonte:Gargano web travel
“ LE VIE DELLA FEDE “ DA SAN MARCO IN LAMIS A SAN GIOVANNI ROTONDO
Ti aspettiamo per vivere insieme questa emozione, per condividere le nostre esperienze, per socializzare e per apprezzare i tesori del nostro incantevole territorio.
Ciao, Buona Strada !
Il Gargano, sin dalla fine del V secolo, è stato percorso incessantemente da numerosi Pellegrini diretti alla grotta dell’ Arcangelo Michele.
Il Gargano mistico si caratterizzava con aspre tappe dense di altissima spiritualità Mariana e Francescana; i pellegrini vivevano un cammino penitenziale fatto di sofferenza, ma anche di intensa gioia.
La via Francigena da 1500 anni da Stignano conduce i pellegrini a Monte Sant'Angelo
Come ci ricorda Padre Mario Villani, storico e responsabile della biblioteca del Convento di di San Matteo (che custodisce all'interno importanti documenti relativi alla via Francigena) "è l'unico tratto tra le varie vie Francigene, all'interno del territorio italiano, che sia sempre stata viva ed attiva dalla fine del V sec., data delle apparizioni di San Michele sul Gargano, ai nostri giorni".
Il percorso del Gargano meridionale che attraversa le città di San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo, diretto a Monte Sant'Angelo è identificato da documenti scritti nei primi anni del secondo millennio come Via Francesca.
Nel corso dei secoli è stata minuziosamente delineata con una serie di cappelle che erano altrettanti punti di sosta e di devozione che permettevano ai pellegrini di riposare prima di raggiugere i vari Santuari e Chiese presenti sul cammino prima dell'arrivo al Santuario di San Michele a Monte Sant'Angelo.
Oggi è utile ripercorrere questi “cammini” per riscoprire sia l’ aspetto mistico che quello naturalistico.
La TABULA PEUTINGERIANA ci indica che la Via Litoranea lambiva la collina dove sorgeva SERRACAPRIOLA ed attraversava il Fortore per giungere a TEANUM APULUM, situata sulle colline che sovrastano la riva destra del fiume.
Da questa città proseguiva poi per ERGITIUM ( generalmente identificata con la località BRANCIA, nei pressi dell’attuale fermata di San Marco in Lamis delle Ferrovie del Gargano ), e SIPONTUM; mentre altre strade si dirigevano da Teanum verso Lucera, Arpi e altri antichi abitati della Daunia.

Da Ergitium si poteva raggiungere il Gargano attraverso due strade:
- La prima seguiva un antico sentiero che tagliava trasversalmente i rilievi meridionali del promontorio sino a raggiungere Mattinata.
A partire dall’ alto medioevo questo sarà uno dei tragitti più battuti per giungere a Monte Sant’Angelo.
- La seconda imboccava la valle di Stignano risalendo fino a San Marco in Lamis, cittadina sorta vicino l’ Abbazia Benedettina di San Giovanni de Lama ( oggi Convento di San Matteo).
Dopo aver valicato il Monte Celano si dirigeva a San Giovanni Rotondo e da qui, attraverso il Casale di Sant’ Egidio, il Vallone della Fratta e la Valle Carbonara, raggiungeva una ripida mulattiera che si inerpicava verso il Santuario dell’ Arcangelo Michele.
A San Marco in Lamis è presente l’ importante Convento Francescano di San Matteo ( uno dei più antichi e rinomati santuari del Gargano ) che fu fondato dai Benedettini col nome di San Giovanni de Lama.
L’ edificazione sulle pendici del Monte Celano rispondeva all'esigenza di accudire i pellegrini che dalla fine del sec. V incessantemente giungevano sul Gargano per dirigersi alla Grotta dell'Arcangelo Michele.
Attraverso il Bosco della Difesa e dopo aver valicato il Monte Celano si giunge a San Giovanni Rotondo, cittadina resa famosa in tutto il mondo grazie alla figura di San Pio da Pietrelcina, il frate che con la sua fede ed il suo esempio ha costituito un punto fermo nella storia religiosa e civile del Gargano.
LUNGHEZZA PERCORSO : 16,00 Km (andata e ritorno) (*)
n.b. : il percorso (andata e ritorno) viene effettuato con soste programmate per agevolare la piena efficienza fisica
DIFFICOLTA’ : T = Turistico (Comprende itinerari su stradine, mulattiere e comodi sentieri ben evidenti che non pongono incertezze, difficoltà o problemi di orientamento. Sono percorsi adatti anche agli escursionisti alla prima esperienza in montagna).
AMBIENTE : Collina, Montagna
VEGETAZIONE : Naturale con latifoglie miste ad arbusti tipici del sottobosco.
PROGRAMMA :
Ore 08,30 : ritrovo dei partecipanti presso il piazzale del Convento San Matteo ( San Marco in Lamis)
Ore 08,45 : inizio trekking
Ore 13,00 : pranzo al sacco lungo il percorso
Ore 15,30 : partenza per il rientro a casa
E’ consigliato un’ equipaggiamento “a cipolla” idoneo alla stagione in corso, cappello, stuoia, binocolo, macchina fotografica, scorta d'acqua, panini.
Inoltre è necessario munirsi di scarponcini comodi e idonei (da trekking).Quota di partecipazione : €.10,00 a persona
Trasferimenti con automezzo proprio metodo “ car pooling “




Fonte:Gargano web travel
ALLA SCOPERTA DI TRABUCCHI TRA PESCHICI E VIESTE E DELLE TORRI SARACENE SULLA COSTA DEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
ITINERARIO DEI TRABUCCHI E DELLE TORRI COSTIERE DEL GARGANO
MARE DA VIVERE E DA AMARE
Gargano Web Travel vi propone un'esperienza unica a stretto contatto con il mare, attraverso delle piacevoli gite in barca da dove possono essere visitati luoghi esclusivi.
A bordo, e nel pieno confort, si potranno degustare piati della tipica e rinomata cucina marinara del Gargano con pesce pescato, cotto e pronto in tavola.
L'escursione propone una esperienza unica a stretto contatto con il mare, attraverso delle piacevoli gite in barca per luoghi raggiungibili solo via mare, con scenari di incomparabile bellezza, grotte, calette, insenature e scogliere dove la natura si e' manifestata attraverso forme strane ed irripetibili.
L'escursione in barca si svolge lungo la suggestiva costa frastagliata con visita alle Grotte marine e ai Faraglioni del Gargano.
Il modo migliore per "scoprire ed esplorare" il fascino e le meraviglie di questa costa frastagliata del Gargano !
Una costa così perfettamente disposta ad essere visitata , il Gargano è sicuramente tra le più straordinarie risorse paesaggistiche d'Italia.
Mappa della Costa Del Gargano

Grotta marina del Gargano

Un susseguirsi ininterrotto di oltre 130 chilometri di spiagge, insenature, baie, scogliere, rocce con pittoresco verde, bianche scogliere frastagliate, cale deserte, grotte marine affascinanti e brevi tratti di sabbia.
Molti dei luoghi più incantevoli della costa del Gargano sono completamente inaccessibili via terra, cosi' che la navigazione e' il modo migliore per scoprire tutti i segreti e le meraviglie di questa costa incantevole che conduce dal piccolo villaggio di Peschici, attraverso la affascinante Vieste, fino alla baia di Mattinata in un continuo susseguirsi di paesaggi incontaminati.
Nella splendida vista della costa del Gargano si susseguono una infinita' di paesaggi incantevoli, di spiagge e calette, protette da bianche scogliere a strapiombo sul mare con verdi pini che si specchiano nel blu intenso delle acque.
Lo spettacolo più affascinante, tuttavia, è quello delle innumerevoli bellissime grotte marine che trafiggono, senza soluzione di continuità, questo particolare tratto di costa.
Uno spettacolo meraviglioso, che non si può descrivere con le parole, delle innumerevoli grotte sul mare, erose nel corso dei millenni dal vento e dal mare.
Grotta marina del Gargano

Torre difensiva costiera del Gargano

Le Torri costiere
Lungo tutta la costa nelle parti più importanti sono ancora visibili numerosi torri quadrate.
Avamposti costruiti nella prima metà del '500, da parte degli spagnoli, che sono stati utilizzati principalmente per indicare i pericoli di invasione dai nemici e pirati.
Tutto il litorale del Gargano e' disseminato di svettanti e maestose Torri Saracene.
La loro funzione originaria era quella di vere e proprie Torri di avvistamento : esse infatti edificate su delle alture a picco sul mare, permettavano di avvistare con largo anticipo il nemico che proveniva dal mare.
Questa parte della Puglia infatti, in passato, era meta ambita da parte dei Turchi, che effettuavano le loro incursioni saccheggiando i villaggi e le cittadine della zona.
Tutt'oggi si possono ammirare durante il Tour in barca, e, seppur alcune sono diroccate, conservano sempre il fascino ricco di storia.
Le torri più famose che è possibile ammirare:
• Torre Mozza, ruderi a nord della foce del Fortore.
• Torre Fortore, tra il Fortore e il Lago di Lesina.
• Torre Scampamorte, a meta' della duna lagunare di Lesina.
• Torre Mileto, tra i laghi di Lesina e Varano.
• Torri di Varano, vicino il lago di Varano.
• Torre Monte Pucci, tra Calenella e Peschici.
• Torre Usmai, vicino Manacore.
• Torre Calalunga, vicino Manacore.
• Torre di Sfinale, vicino Manacore.
• Torre Porticello, a Vieste.
• Torre di Portonuovo, vicino la spiaggia di Vieste.
• Torre Gattarella, vicino spiaggia Gattarella.
• Torre S. Felice, sulla Testa del Gargano.
• Torre di Portogreco, vicino Pugnochiuso.
• Torre del Segnale, a Baia delle Zagare.
• Torre Vaccaro, vicino Manfredonia.
• Torre Rivoli, vicino Manfredonia.
• Torre Torre Pietra, vicino Margherita di Savoia.
• Torre di San Menaio, a San Menaio.
• Torre Saracena, a Vieste.
• Torre Silvana, a Vieste.


Torre di San Felice


Torre di Portonuovo


Lungo le coste del Gargano e' possibile ammirare questi strani manufatti detti trabucchi
Tra un ingresso e l'altro, arroccato sugli scogli, ci sono i trabucchi, antiche strutture e ingegnose macchine per pescare, di origine fenicia, macchine da pesca tecnologicamente perfette .
Antichi ed ingegnosi strumenti da pesca, punto di incontro tra mare, cielo e terra, tutelati come patrimonio monumentale del Parco Nazionale del Gargano.
Il Trabucco, è una costruzione a palafitta sul mare, realizzata in legno, costituita da un palo centrale proteso sull'acqua dal quale una vedetta, segnala l'entrata dei pesci nella rete.
Una struttura imponente in legno a picco sul mare e ancorata alla roccia da grossi tronchi, con lunghe antenne che supportano la grande rete da pesca.
Grande è l'attrazione suscitata nel turista dal vederli.
Ma sono piu' di uno i motivi che stanno all'origine della nascita di questa strana macchina da pesca : l'antica struttura simboleggia anche i sacrifici di tanti pescatori che, non avendo la possibilita' di acquistare una barca, si inventarono un'idea originale pur di sopravvivere.
E ancora, la conformazione del territorio garganico, che si presta a questo tipo di pesca.
Le imponenti reti, estese fino a 400 metri quadrati e calate in mare da "antenne" lunghe come tentacoli discendono in acqua, costituiscono una trappola senza alcuna via di scampo per migliaia di pesci che finiscono " nel trabocchetto" : da li', il pescato finisce direttamente in padella o sulla griglia, trasformandosi in squisite prelibatezze da assaporare.
I pescatori, infatti, fanno girare l'argano a pavimento e , con funi e carrucole, recuperano il pesce.
Il Gargano presenta numerosi Trabucchi, in genere dislocati a strapiombo sul mare, nei punti più pescosi.
Attraverseremo la costa tra Vieste e Peschici , osservando dal mare i circa 15 Trabucchi che si trovano su questo meraviglioso tratto di costa.
Trabucco del Gargano

« La macchina pareva vivere d'armonia propria, avere un'aria ed un'effige di corpo d'anima »
(Gabriele d'Annunzio)


Torre di Porticello





Il Trabucco di Monte Pucci visto dal mare


Da Peschici a Mattinata
Dopo Peschici, si incontra la spiaggia di sabbia e la baia di Zaiana con la Torre di Calalunga: da qui si raggiungono le ampie spiagge, e prima di tutto quelle di Sfinalicchio e Sfinale che si affacciano sulla spiaggia di Santa Maria di Merino.
Ma la parte più impressionante della costa del Gargano è il tratto costiero da Mattinata per raggingere Vieste, 40 chilometri di scogliere alte e frastagliate bordate con il verde della macchia mediterranea.

Peschici - Spiaggia di Zaiana

Peschici - Torre di Calalunga

Spiaggia di sfinale

Peschici - Panorama Baia di Sfinale

Spiaggia di Santa Maria di Merino

Vieste
Partiamo dal Capo Vieste, seguendo la costa, cullati dalle onde e rinfrescati dalla brezza di maestrale.
Con riferimento al Faro eretto sull'isola di Santa Eufemia si raggiunge la città bianca dei pescatori .
A Vieste troviamo il cuore della città affollata di turisti nella piccola baia di Marina Piccola, con musica e attività, che diventano il centro della vita marittima del paese.

Zona dei Trabucchi tra Peschici e Vieste
Vieste - Baia Marina Piccola

Vieste - Faro dell'Isola di Sant'Eufemia

Pizzomunno Vieste

Poi, oltre la punta di San Francesco, c' è la sagoma inconfondibile di Pizzomunno, monolito gigantesco e magnifico che sorge a pochi passi dalla scogliera su cui sorge il Castello di Vieste, quasi a controllare, come le leggende, le vicende del paese.
Prua a sud, e in lontananza si incontra l'isola di Gattarella verso Mattinata.
Dietro di noi l'ultimo tratto di sabbia pronti per iniziare il viaggio tra le scogliere e la costa a picco, tipica del promontorio del Gargano.
"E qui che inizia il divertimento!"
E ..... un accelerazione al motore ... e si puo' intravedere il profilo sorprendente dell' Architello di San Felice.
La leggenda vuole che l' Architello è stato costruito da Ninfe marine e Tritoni per accogliere nel mese di luglio Nettuno, re del mare, in viaggio di piacere con Anfitrite, la moglie, per trascorrere la luna di miele.
Verso sud, le prossime destinazioni: Baia dei Campi, una delle insenature più intriganti della costa del Gargano, e poco dopo Porto Greco, poi la baia di Pugnochiuso, fino ai faraglioni di Baia delle Zagare.
Architello San Felice a Vieste

Isola di Gattarella a Vieste

Baia dei Campi a Vieste

Porto Graco a Vieste

Verso sud, le prossime destinazioni: Baia dei Campi, una delle insenature più intriganti della costa del Gargano, e poco dopo Porto Greco, poi la baia di Pugnochiuso, fino ai faraglioni di Baia delle Zagare.
Spiaggia di Pugnochiuso a Vieste

Faraglioni di Baia delle Zagare a Vieste

Le Grotte marine del Gargano
Tra la vegetazione lussureggiante e le acque cristalline, la costa alta del Gargano accoglie molte cavità che sono veri prodigi di incanto e meraviglia, operati dal bagliore di luci e colori, la trasparenza delle acque e dalle rocce smerlettate erose dal gioco artistico della natura.
Le grotte sono presenti lungo tutta la costa del Gargano, ma in questo tratto sono i più impressionanti per l'unicità e la bellezza : Grotta campana, dalla forma caratteristica della campana, Grotta dei Contrabbandieri , Grotta delle Rondini.
La Grotta Sfondata, così chiamata perché priva della parte superiore, e la Grotta dei Due Occhi, caratterizzata da due piccoli fori scavati nella roccia per il costante infrangersi delle onde.
Poi la Grotta dello Smeraldo, la Grotta dei Pomodori , e la Grotta delle Sirene, dove, secondo la credenza popolare, una volta abitavano le Muse ....
Con grande sorpresa si incontrano i due faraglioni di Baia delle Zagare, emergenti a pochi metri dalla riva e dalla scogliera verticale.
Ci viene data una vista spettacolare , inoltre, dalle mura di Vignanotica, con la lingua di ciottoli e la falesia di roccia bianca circondata da pini e da ulivi .
Grotta della campana a Mattinata

Grotta Sfondata a Mattinata

Grotta dei Contrabbandieri Mattinata


Imbarco: Porto di Marina di Rodi Garganico, Pontile Levante 1
PROGRAMMA
ore 8,30: imbarco
ore 9,00: partenza
Navigheremo lungo la costa garganica in direzione di Peschici con più soste per il bagno e la visita delle numerose calette fino alla Punta di Sfinale.
ore 11,00: sarà servito un antipasto di pane e pomodoro, cozze aperte al vapore o alici marinate.
ore 13,00: sarà servito il pranzo che prevederà sempre un primo di pasta fresca (orecchiette, cavatelli, troccoli) a base di pesce, un secondo con contorno di frutta e caffè. Acqua e vino (sfuso in caraffa).
ore 14,00: si riprende la visita della costa, pausa bagno.
ore 18,00: rientro previsto.
LISTINO (fino a Vieste): adulti € 50, bambini 5-12 anni € 25, infanti GRATIS. Min 8 persone .
LISTINO con visita baia oltre Vieste dell’ Architiello di Baia San Felice, Vignanotica, Baia delle Zagare: adulti € 80, bambini 5-12 anni € 40, infanti GRATIS
Fonte:Gargano web travel
Escursione Diurna in barca alle Isole Tremiti
L'arcipelago delle isole Tremiti comprende 5 isole, San Domino, San Nicola, Cretaccio, Capraia e Pianosa.
Le prime 4 sono vicine tra loro e facilmente raggiungibili in barca ,Pianosa si trova a 12 miglia dal resto dell'arcipelago e non è raggiungibile, in quanto riserva marina integrale.
San Domino e San Nicola, le due isole abitate, sono visitabili anche a piedi.
Isola di San Nicola
Corso Roma e Corso Diomede , parallele l'una all'altra, sono dominati dal castello e e dalla fortezza raggiungibile lungo una strada corta e larga su scale.
Sulle pareti della parte anteriore si notano feritoie per moschettoni, colubrine per finestre, mentre il tratto superiore ha grandi terrazze aperte su orizzonti sconfinati.
Sulla sinistra si trovano le rovine della Torre del Cavaliere chiamata l'ospedale mentre sul portale di sinistra si erge una maestosa torre quadrata.
Varcato il Castello si apre l'ingresso della Torre Angioina.
La Stradella nella tromba delle scale, chiamata "Salita della Chiesa", è affiancata a destra da una parete che termina sulle pareti della torre quadrata, girando a sinistra, attraverso una piccola rampa, si arriva sul Torrione Angioino con piombatoi dove i frati versavano olio e acqua bollente sugli attaccanti, con altri espedienti per la difesa.
Qui si può ammirare la vista sul villaggio con in fondo l'isola di San Domino e il Cretaccio destra.
Isola di San Nicola - Entrata nel castello

Vista sulla marina dell' Isola di San Nicola

Isola di San Nicola - Vista del Torrione

Salita dell'Isola di San Nicola

Giro dell'Isola di San Domino : il villaggio rurale
Dal villaggio rurale partono 3 strade attraverso la foresta di pini per rientrare al faro.
Quella centrale, chiamata "Strada della pineta" si snoda in salita fino a raggiungere la massima altezza (m 116), dove sorge l'antica Cappella del Romito, per poi ridiscendere sul lato opposto al faro.
La parte della Strada della Pineta e' quasi pianeggiante, lungo le coste: uno, quello occidentale chiamata "Strada del faro comunale di San Domino", si sviluppa sulle pendici basse della collina attraverso una folta pineta, che sovrasta la Cala Inglese, la Cala del Benedettino, la Grotta delle Rondinelle, Punta Secca, la Grotta del Bue Marino fino al Faro.
A levante, denominata "Strada comunale Cantina Sperimentale" , si ricongiunge alla strada del Faro e forma un vero e proprio circuito ellittico, che sviluppa una lunghezza di circa 3 km.,di rara bellezza rurale.
Sentiero Grotta delle Viole - Isola di San Domino

Isola di San Domino - Sentiero Grotta del Sale

Isola di San Domino - Panchine sulla grotta del sale

PROGRAMMA
ore 8,30: imbarco dal Marina di Rodi Garganico pontile , Levante 1 .
ore 9,00: partenza per il tour delle Isole Tremiti , con più soste per il bagno nelle più suggestive calette.
ore 20,00: rientro
Compreso nel prezzo
Snack abbondante durante la navigazione di andata alle Isole Tremiti (pane e pomodoro nello stile garganico, accompagnato da cozze cotte al vapore ed alici marinate).
Pranzo a base di pesce: un primo abbondante cucinato al momento ed un secondo con contorno, acqua e vino sfuso durante i pasti.
Durante la navigazione di ritorno viene offerta abbondante frutta fresca !
INFORMAZIONI UTILI
Le partenze saranno garantite al raggiungimento del numero minimo (12 quote adulti) e delle previsioni meteo favorevoli che saranno sempre comunicate entro le 48 ore prima
Varianti
Inserendo anche la visita guidata alle grotte marine delle Isole Tremiti , visitabili solo su barche autorizzate, ed un menu particolarmente curato a base di prodotti ittici e tipici enogastronomici.
Tutte le escursioni sono personalizzabili





Abbazia di Santa Maria a mare - Isole Tremiti

Escursioni a cavallo nel cuore della Foresta Umbra
Published in Cosa visitare Monday, 25 August 2014 12:43ESCURSIONI A CAVALLO NEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
Il punto di incontro e di partenza per le escursioni e i trekking a cavallo si trova a 650 metri sul livello del mare, nella parte alta del tenimento di Manfredonia, fraz. "Ruggiano".
Un altipiano inserito nel Parco Nazionale del Gargano, particolare per i suoi aspetti paesaggistici, dagli orizzonti aperti, ove il gioco delle brezze esercita, nei mesi caldi, un confortevole ruolo rendendo piacevole il soggiorno.
Per percepire a pieno la vera magia della natura forse non esiste cosa migliore di una buona passeggiata a cavallo.
Il territorio è quello di Monte Sant'Angelo, distante solo 15km, città sede del culto micaelico e scrigno di preziose testimonianze storico-architettoniche.
A 20 Km è situata San Giovanni Rotondo, città di San Pio da Pietrelcina, centro di spiritualità della Montagna Sacra del Gargano.
Il mare e gli itinerari costieri sono raggiungibili in 40 minuti con possibilità di trascorrere una vacanza tra mare e monti.
A cavallo nel Parco del Gargano


A cavallo nel Gargano

A cavallo nella natura del Gargano


Programma e trekking personalizzati
Intera giornata
Partenza ore 9,30
Rientro ore 17,00
Pranzo presso Agriturismo tipico o a sacco
Mezza giornata
Partenza ore 9,30
Rientro ore 12,30
Le escursioni possono anche essere organizzate per piu' giorni, prevedendo il pernottamento in Hotel o in Agriturismo.




Possibilita' di organizzare escursioni in calesse (singolo/coppia) o in carro (gruppi)
Per chi volesse osservare il paesaggio e le bellezze del territorio in pieno relax, è stato individuato un percorso tutto particolare, che ci porterà indietro nel tempo: su un carro o su un calesse, trainato da cavalli, ci si potrà immergere nella natura più incontaminata.
Abbiamo pensato ad un servizio che potesse recepire in pieno le esigenze delle famiglie cosi da coinvolgere grandi e piccini nello stesso tempo.

ESCURSIONI NEL PARCO NAZIONALE DEL GARGANO
FORESTA UMBRA : VERDI CRIPTE DEL PROMONTORIO DEL GARGANO
Tra le rocce solitarie dell'entroterra garganico, i boschi, perpetuatisi immutati nel tempo e nei secoli, hanno un tale rigoglio di vegetazione da non trovare facile confronto: sono alberi enormi che lanciano ad altezza impressionanti il folto groviglio dei rami dal quale la luce del giorno filtra a fatica e si affiochisce in una tenuita' di crepuscolo quando il sole non riesce a farsi strada tra le foglie.
In basso, alcune volte, a causa della perenne ombra, la vegetazione e' stentata e allora la foresta acquista l'aspetto di un immensa cripta sostenuta da gigantesche colonne; altre volte, invece, e' tanto spessa ed intricata da formare un viluppo di siepi, di sterpi, felci, arbusti, cosicche' l'intero bosco, dalle cime aeree sino ai tronchi, diventa un'unica muraglia verde, dove a stento qualche sentiero riesce ad aprirsi un varco.
La FORESTA UMBRA (794 m.) impressiona per la bellezza degli esemplari, per il silenzio e la solitudine che vi regnano, rotti soltanto dal canto di miriadi di uccelli e dal rumore delle fronde degli alberi scosse dal vento.
È uno dei maggiori gioielli naturalistici dell'Italia meridionale (oltre 10.000 Ha) dove - tra l'altro - sono predisposti numerosi punti di sosta, sentieri pedonali, un centro visitatori con esposizione di importanti reperti preistorici rinvenuti nella zona, nonché la rappresentazione, con esemplari impagliati, della fauna locale.


La flora qui e' ricca di specie, tanto da far attribuire al Gargano l'appellativo di giardino botanico.
Tra le piante che vegetano solo sullo Sperone d'Italia, vanno ricordate: Cytisus decumbens altus, Satureja fruticosa italica, Campanula garganica e Cardamine bulbifera garganica. Un'ulteriore caratteristica della flora è il gigantismo vegetale (macrosomatismo), sia nell'alborea che nell'erbacea.
Perché il nome Umbra.
L'origine è incerta, la più probabile che derivi da bosco ombroso. Qualcuno fa riferimento ai popoli Umbri qui rifugiati, altri pensano al nome di origine latina ab imbre, al di là dell'acqua, dato dalle popolazioni emigranti dall'Est verso l'Ovest, ossia dalle coste dalmate a quelle della Daunia.
Perché la foresta potesse essere fruita appieno, l'Amministrazione preposta ha predisposto, lungo le strade pubbliche, aree attrezzate per pic-nic, sosta, parcheggi auto e autobus, occupanti una superficie di complessivi Ha 35 circa.
Le aree per pic-nic sono delimitate con staccionate in pali di castagno e munite di tavoli rustici, panche, cestini portarifiuti e grate barbecues e di tabelle indicatrici con suggerimenti agli usufruitori; nei pressi delle aree di sosta sono predisposte capanne rustiche per ricovero in caso di pioggia; i sentieri che conducono nel cuore della foresta per ammirare non solo le varie associazioni vegetali o elementi della fauna locale, ma anche fenomeni di carsismo, aspetti archeologici connessi all'individuazione di stazioni litiche del paleolitico e del neolitico, villaggi medievali e aspetti geologici - sono delimitati con strisce di vernice gialla sugli alberi, sulle rocce.
La zona di Vieste, a Sud verso " Testa del Gargano" ed a nord verso Peschici, e' una delle piu' interessanti sotto l'aspetto naturalistico sia per la vegetazione boschiva che per quella di colline e acquitrini.
Poco lontano dalla costa, da Vico e Monte Sant'Angelo, da San Marco in Lamis a Cagnano Varano, si distende per un lungo tratto la Foresta Umbra, grande circa 11.000 ettari e comprendente i boschi Sfilze e Ginestra, dove, fra pini d'aleppo e faggi secolari, vegetano anche farnie, carpini bianchi e neri, carpinelle, allori, olmi montani e campestri, tigli, querce, castagni e quei tassi antichissimi che, probabilmente, sono tra i piu' vecchi alberi esistenti in Italia.
Si calcola che abbiano circa duemila anni di vita ed il tronco di alcuni esemplari supera i due metri di diametro.
Gli alberi piu' giganteschi dell'intero Gargano sono, tuttavia, due pini secolari : il primo, dell'eta' di settecento anni circa, viene denominato " Zappino dello scorzone", il suo tronco misura cinque metri di circonferenza e si trova tra Peschici e San Menaio ; l'altro di poco piu' giovane, e' lo " Zappino di don Francesco", in localita' Calenella.
Dalla Foresta Umbra, ai boschi litoranei collinari e lungo i costoni sino al mare, non meno interessante della flora e' la fauna.
Qui, spesso in esemplari unici, vive il capriolo, la martora, la faina, il tasso, il ghiro, l'istrice, il gatto selvatico, la volpe, il cuculo, il nibbio bruno, il nibbio reale, il falco pescatore, il rondone pallido, il rondone maggiore e, ancora, colombelle, colombacci e tortore.



Dove andare
Nella Foresta Umbra le principali localita' di visita sono i boschi di Iacotenente, Monte barone e Quarto, una immensa distesa di vegetali di alto fusto che fa pensare a colonnati e cupole di una sterminata cattedrale.
In questo ambiente naturale autentico, interrotto solo dalla presenza di un albergo-rifugio, il viaggiatore avventuroso puo' veramente spingersi ad esplorazioni primigenie ed alla fruttuosa ricerca dell'autentico e dell'inedito.
La Foresta Umbra, a 800 metri sul livello del mare, incantevole oasi di verde e di pace, al centro del promontorio, e' facilmente raggiungibile da ogni localita' del Gargano.
La lussureggiante vegetazione e' molto varia con splendidi esemplari di lecci, faggi, abeti, aceri, carpini, tigli, pini neri,ecc..
Alcuni esemplari hanno dimensioni eccezionali, raggiungendo la circonferenza di quattro metri e l'altezza di cinquanta metri.
Nel punto piu' alto della foresta, a fianco della caserma Forestale, c'e' uno zoo-allevamento di daini, caprioli,ecc..
Il terreno è costituito da terra bruna forestale molto evoluta, di ottima capacità idrica, poggiante su substrato di dolomie e di calcari grigi compatti del Cretaceo.
Centro visitatori Foresta Umbra con: diorama del Gargano, tabelloni espositivi, reperti litici, xiloteca, ricostruzione di una stazione di carbonai, arboreo didattico.
IL CAPRIOLO ITALICO
La conservazione del capriolo italico nel Parco Nazionale del Gargano è una delle attività che le organizzazioni ambientaliste e naturalistiche hanno sempre tenuto a cuore.

L'AMBIENTE
Il Gargano e' la subregione verde della Puglia, dove i boschi coprono il 20% della superficie, il quadruplo della media regionale.
Soprattutto la meta orientale dell'altopiano e largamente coperta da una coltre di vegetazione arborea spontanea, che si estende spesso sino alla costa.
Già verso i m 300 cominciano i faggi, che si addensano poi a dar vita, nella Foresta Umbra, a una delle più belle faggete italiane.
E' una presenza che può sorprendere, in una regione cosi meridionale e a quote relativamente tanto basse, poiché questi maestosi alberi gradiscono un clima caratterizzato da un'oceanicità alquanto pronunciata.
La loro presenza indica proprio la peculiarità climatica dell'altopiano garganico che, specie nella metà orientale, fruisce di un clima umido con inverno fresco e delle precipitazioni più elevate dell'intera Puglia.
La Foresta Umbra vera e propria (5.500 ettari), il cuore dei complessi demaniali forestali del Gargano (10.330 ettari), è il gioiello vegetale del Gargano e di tutta la regione pugliese.
L'intero complesso costituisce - per merito soprattutto di un'intelligente amministrazione forestale - un caso davvero esemplare di conservazione, gestione e attrezzatura per uso turistico d'un bene naturale. nel Centro Visitatori (ov'e una simpatica espressione naturalistica e un bel plastico dell'intero Gargano) si può avere una carta (1:25.000) con il tracciato dei sentieri, l'indicazione delle aree da picnic e di quella attrezzata per il campeggio, e delle principali mete naturalistiche.
In vicinanza del "centro visitatori" , un'oasi faunistica con daini e mufloni.


La riserva è situata sul promontorio del Gargano, all’interno del Parco Nazionale.
La zona è caratterizzata da un’orografia piuttosto irregolare.
Presenta, infatti, un andamento altimetrico decrescente procedendo verso il confine sud, con una serie di piccoli rilievi a roccia affiorante cui si alternano piccole depressioni (cutini), dove confluiscono le acque piovane.



Museo naturalistico della Foresta Umbra
CENTRO VISITATORI
Museo Naturalistico aperto al pubblico nel 1975.
Si compone di una parte interna ed una parte esterna.
La parte interna è suddivisa in tre sezioni: una naturalistica, una archeologica, e un'ultima sezione in cui è presente un grande plastico in scale del Promontorio del Gargano.
All’esterno invece è stata realizzata la ricostruzione di un villaggio di carbonai e taglialegna, nonché relativo percorso didattico.


In località Dispensa, sulla destra della strada che dalla Foresta Umbra porta verso la costa, seguendo la Valle del Tesoro, si può ammirare il "colosso della foresta" (segnalato), un faggio alto circa 40 m e con circonferenza alla base di oltre 5 m.
Esemplari di gigantismo vegetale sono presenti in altri boschi dell'altipiano.
LA NATURA
Anche se molto ridotti, i pini d'Aleppo caratterizzano ancora circa 8000 ettari del promontorio garganico.
Li si trova specialmente nella fascia costiera nord-orientale e in quella sud-orientale.
Si spingono inoltre verso l'interno, sino a 6-700 m di quota, incuneandosi nel verde scuro dei querceti con chiazze più chiare.
Oltre che da faggi, nella Foresta Umbra la copertura arborea è però costituita in prevalenza da latifoglie, fra le quali dominano proprio le querce.
E' una varietà di specie (dai lecci ai cerri, alle roverelle, alle farnie e ai farnetti) ch'e difficile trovare altrove; commiste dapprima ai pini, si spingono fino a 800 m e oltre.
I lupi sono scomparsi dalla foresta, ma restano i caprioli, che costituiscono una popolazione indigena caratteristica per le ridotte dimensioni.
E cosi pure il gatto selvatico, la faina, il tasso, il ghiro, la martora, la volpe, lo scoiattolo e numerose specie di uccelli, fra cui il raro picchio dalmatino e rapaci come il gufo reale, l'astore, la poiana, lo sparviero.
Gl'incontri non sono rari, se ci si addentra lungo i sentieri.
Luoghi preferenziali per l'osservazione sono i cutini, piccole depressioni carsiche ove si raccolgono l'acque piovane, che rappresentano le uniche fonti naturali di abbeverata per la fauna.
Infatti le prime attività di monitoraggio su questa sottospecie endemica risalgono al 1995 e sono proseguite fino ad oggi, tramite l´Osservatorio Naturalistico del Parco Nazionale del Gargano, ideato e gestito dal CSN Onlus.
Nella Foresta Umbra e nel Parco Nazionale del Gargano vive il capriolo italiano tipico dell’Italia centro-meridionale.
Questa linea potrebbe avere avuto un’origine più antica o potrebbe essersi distaccata come conseguenza dei movimenti delle popolazioni verso sud durante il tardo Pleistocene (Lorenzini et al., 2002).





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Il Gargano... un mondo a sé nel paesaggio italiano, un libro aperto sulla storia della Terra e sui grandi fenomeni geologici che hanno modellato il paesaggio, un paradiso di colori. Questa terra attira studiosi ed appassionati da tutto il mondo per le sue peculiarità, dalle formazioni geologiche alle realtà biologiche qui presenti. 121 mila ettari e più del 35% delle specie botaniche italiane: sono solo alcune cifre per avere almeno una vaga idea di cosa sia il Parco Nazionale del Gargano. Istituito nove anni fa, vanta il primato nazionale della biodiversità; la cosa che più sorprende è l’elevata concentrazione di forme viventi in un’area pari appena all’1% dell’intero territorio italiano. Addentrarsi nel Parco del Gargano è un po’ come ritrovarsi in uno di quei sogni piacevolmente confusi da cui è difficile svegliarsi. Mare, montagna, foresta, flora, fauna, archeologia, religione, storia, culture millenarie che ancora esprimono un folklore vivo ed autentico. Il Gargano non si può raccontare. Il Gargano va vissuto intensamente, seguendo il ritmo delle emozioni che il suo paesaggio è capace di suscitare. Allora si può dire di averne conosciuto almeno uno “spaccato”, una piccola grande parte da custodire gelosamente nella memoria e nel cuore. I Paesi del Parco Nazionale del Gargano: I Cagnano Varano l Carpino l Ischitella l Isole Tremiti l Lesina l Manfredonia l Mattinata l Monte Sant'Angelo l Peschici l Rignano Garganico l Rodi Garganico l San Giovanni Rotondo l San Marco in Lamis l San Nicandro Garganico l Vico del Gargano l Vieste I |
La città
Monte Sant'Angelo, il centro più elevato del Gargano (843 m.), è situato in mirabile posizione panoramica su uno sperone meridionale del promontorio con la vista aperta a ovest sul Tavoliere e a sud sul golfo di Manfredonia. Lo sperone su cui si distende è di natura calcarea e presenta perciò caverne e grotte tra le quali più nota è quella in cui si trova l'altare di S. Michele Arcangelo.
L'intera suggestione della sua storia si fonde appunto con la consacrazione e le vicende di una chiesa dedicata nel 493 - secondo la tradizione - all'arcangelo Michele. Il primo nucleo della chiesa sarebbe stato realizzato da Lorenzo Maiorano, vescovo di Siponto, a ricordo della resistenza opposta vittoriosamente dalla sua città ad un'incursione barbarica, grazie alla apparizione dell'arcangelo Michele in una grotta del Monte. Secondo una più recente tradizione la chiesa sorse nella seconda metà del sec. VI su una più antica badia basiliana, nel quadro di una riorganizzazione politico-religiosa del ducato longobardo di Benevento, che fece della chiesa di S. Michele il santuario nazionale dei Longobardi del Mezzogiorno italiano. Da quest'epoca perciò esso diventa meta di una intensa tradizione di pellegrinaggi che si è continuata fino ai nostri giorni.
Saccheggiato e distrutto dai Saraceni nell'869, ricostruito nell'871 da Ludovico II, nella seconda metà del secolo X divenne avamposto della chiesa latina contro i domini bizantini, tappa obbligata di crociati e più avanti frequente oggetto di omaggio da parte di illustri religiosi e sovrani. Dominazioni successive hanno lasciato in Monte Sant'Angelo le tracce più significative che il Gargano conservi: ciò ne fa il polo di maggior interesse storico, artistico e culturale fra i 14 centri abitati del Gargano.
La consacrazione del santuario dell'Arcangelo fece nascere ben presto l'esigenza di ricoveri per alloggiare i numerosi pellegrini: sorsero così a poco a poco le cosiddette «mansioni» che, divenute in seguito vere e proprie abitazioni, formarono poi un agglomerato. La prima notizia che descrive il centro abitato risale alla fine del X secolo. Probabilmente il borgo era allora costruito dal solo quartiere Junno, nella zona tabulare che dalla cresta ove è l'ingresso al Santuario declina leggermente verso mezzogiorno: un quartiere caratteristico oggi per le case allineate a schiera lungo i vicoli, basse e a porta centinata, sormontate da un'unica finestra, talvolta con balcone.
I resti del borgo originario più degni di nota sono le fortificazioni che risalgono ad epoca normanna, nel primo nucleo del Castello.
Con gli Svevi si è avuto il primo allargamento della cinta muraria e il primo ingrandimento del Castello. Quasi certamente risale a quest'epoca la strutturazione dei quartieri Junno e S. Francesco con un assetto viario e una definizione dei nodi principali rimasti quasi inalterati fino ad oggi. La cinta muraria del secolo XIII, ancora oggi in parte osservabili, si conservò in discrete condizioni fino al secolo XVIII, quando era ancora ampia rispetto allo spazio effettivamente edificato.
Fonte : http://www.turismomontesantangelo.it